Evento del 9 Dicembre 2020

Il 9 dicembre scorso sono stati presentati i risultati dell’indagine promossa dalla Conferenza delle Regioni, Confindustria, ANCE e da università LUISS, che ha curato il coordinamento e redatto la relazione conclusiva, condotta su un campione di 5000 Stazioni Appaltanti e di 217 Imprese di Costruzione. I risultati dell’indagine offrono spunti e indicazioni a tutti gli Stakeholders che operano nel settore dei Lavori Pubblici e che potrebbero rivelarsi particolarmente utili per dotare il Paese di un Sistema efficiente, trasparente e meno complesso per realizzare le infrastrutture necessarie a fare ripartire l’intera economia italiana, devastata dalle conseguenze di una pandemia che non ha precedenti negli ultimi cento anni. A detta di tutti i Relatori che hanno partecipato all’Evento, lo stanziamento dei 209 Miliardi del New Generation EU (Recovery Plan) che l’Unione Europea ha messo a disposizione per fare ripartire l’Italia impone per il suo utilizzo un Sistema efficiente, trasparente, e una gestione con procedure snelle chiare e ben definite nei passaggi essenziali, anche tenendo conto che tali risorse dovranno essere utilizzate entro il 2026, ma è chiaro che questa impostazione dovrà essere adottata per tutte le opere già avviate e che però sono di fatto bloccate.

A parte le Cabine di Regia o altre strutture di cui si vorrà dotare l’attuale Governo (peraltro ancora oggetto di discussione), per coordinare e monitorare i progetti che saranno finanziati dai Fondi Europei è chiaro che occorrerà intervenire in maniera molto pragmatica e con modalità completamente diverse da quelle fin qui utilizzate. Partendo dagli spunti forniti dall’indagine condotta dalla LUISS e dalle considerazioni espresse dai Relatori che sono intervenuti nel Seminario i punti sui quali intervenire riguardano in primis la programmazione e la definizione delle funzioni e la verifica della necessità delle opere e la loro copertura in termini finanziari ed economici e, quando si tratta di grandi infrastrutture che impattano sul territorio, la necessità di attivare un dibattito e raccogliere il consenso pubblico in merito all’Opera da realizzare. L’indagine mostra la propensione delle Stazioni Appaltanti e quindi dei RUP a ritenere che la fase più critica ed onerosa sia quella relativa alla gara d’appalto, mentre tendono a non avere la dovuta attenzione sia alla fase di programmazione che a quella di progettazione e realizzazione delle opere che invece l’indagine indica come quelle veramente critiche.

L’altro punto sollevato dagli intervistati riguarda la farraginosità e la complessità delle norme da applicare. Per quanto riguarda quest’ultimo punto è stato evocato il cosiddetto Modello Genova che come è noto ha semplicemente, vista la massima urgenza, utilizzato il Codice degli Appalti Europeo, realizzando ipso facto la semplificazione tanto agognata da tutti gli operatori. E va evidenziato come la Struttura Commissariale abbia provveduto alla programmazione, alla gestione, alla Direzione dei Lavori e alla verifica dell’intero progetto, affidata a Conteco Check, quale Organismo di Controllo indipendente (Tipo A) accreditato secondo la norma ISO 17020. Questa impostazione ha consentito di realizzare in tempi record per l’Italia (13 mesi) e nel pieno rispetto delle norme, con qualità e sicurezza garantita, una infrastruttura complessa del valore di oltre 200 milioni di Euro.

La necessità di implementare la digitalizzazione e la creazione di Banche Dati utili alla gestione e alla semplificazione del sistema degli appalti è stata evocata da tutti i relatori. Ma ancor di più è stata sottolineata la necessità di qualificare le Stazioni Appaltanti e formare i RUP in un’ottica orientata al Project Management. Durante l’evento è stato poi sottolineato il fatto che in Italia per realizzare un Opera il cui costo supera i 10 Milioni di Euro occorrono mediamente 15 anni, ossia un tempo assolutamente inaccettabile. Anche qui, oltre ai motivi sopra descritti, le altre cause che generano queste anomale situazioni di esasperata lentezza se non di blocco completo dei progetti sono rappresentate dai timori dei RUP di assumere decisioni e apporre firme che comportano responsabilità, valutate eccessive con i mezzi e le condizioni date.

L’altro aspetto riguarda il rapporto tra Stazione Appaltanti e Imprese, basato più su logiche di diffidenza reciproca che su un corretto e leale rapporto professionale di collaborazione. Anticipando quanto contenuto nelle proposte che seguono appare evidente che per ottenere un meccanismo efficace, efficiente, trasparente e sicuro in termini di garanzia di qualità e sicurezza e rispetto dei tempi per la realizzazione delle Opere Pubbliche occorra, come avvenuto per la ricostruzione del Ponte Morandi (oggi denominato San Giorgio) di Genova, che le Stazioni Appaltanti prevedano, fino dall’avvio del progetto, la presenza di un Organismo Indipendente di Controllo che le accompagni durante tutto l’iter di realizzazione dell’Opera. 

Questo esempio virtuoso e gli spunti forniti dall’indagine ci consentono di confermare quanto da noi proposto al Presidente Conte e alla Ministra De Micheli in occasione degli Stati Generali del luglio scorso. Le proposte avanzate da CONTECO Check nascono dall’esperienza maturata in oltre 25 anni di attività a fianco delle Stazioni Appaltanti nella realizzazione di progetti di Opere edili e Infrastrutturali, per un valore che supera i 50 miliardi di euro.

Alla fine dell’Evento il moderatore Giorgio Santilli del Sole 24 Ore ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’Unione Europea per avere garanzie necessiterà della presenza di soggetti terzi che rendicontino sul buon utilizzo dei Fondi Europei. A a questo punto sarebbe logico e, peraltro di immediata applicazione, fare riferimento a Organismi di Controllo Indipendenti di Tipo A come CONTECO Check, accreditati in conformità alla Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e specializzati nelle attività di controllo e monitoraggio nel Settore Costruzioni.

Le attività in affiancamento alle Stazioni Appaltanti (RUP) fin dalle prime fasi di avvio di un progetto svolte da tali Organismi potranno riguardare i seguenti aspetti.

  1. Programmazione delle Opere basata sulle esigenze effettive e sulla Verifica della pubblica utilità e della fattibilità tecnico economica, compatibilità ambientale e rispetto normativo dell’Opera da realizzare, accompagnata da un’analisi costi benefici e verificando la reale disponibilità dei fondi e il coinvolgimento e l’accettazione da parte delle popolazioni interessate all’intervento.
  2. Supporto Tecnico, Giuridico, Amministrativo per la stesura di bandi di gara di Servizi e Lavori.
  3. Supporto al RUP e ai Commissari di gara per la selezione delle Imprese.
  4. Verifica dei Progetti di Fattibilità Tecnico-Economica, Definitivo ed Esecutivo prima dell’affidamento dei lavori.
  5. Utilizzo dell’Appalto Integrato mediante garanzia, attraverso la verifica, della qualità del progetto sviluppato dall’Appaltatore.
  6. Alta Sorveglianza per la supervisione delle attività della Direzione Lavori, Coordinatore della Sicurezza e Collaudatore e Controllo Tecnico, Economico al fine di garantire qualità, tempi e costi dell’opera e produzione della relativa reportistica da trasmettere alle Autorità di Vigilanza Nazionali ed Europee (abbinabile al Controllo Tecnico anche in funzione del rilascio delle garanzie Assicurative).
  7. Supporto per Verifiche Tecniche, Economiche, Finanziarie per Appalti in Partenariato Pubblico-Privato, Project Financing e Leasing in Costruendo.
  8. Conduzione di una pre-istruttoria per agevolare e accelerare il rilascio di permessi, autorizzazioni, approvazioni, pareri, ecc. da parte degli Enti coinvolti per la realizzazione dell’Opera.

Ci auguriamo che quanto qui rappresentato venga valutato attentamente dai decisori politici e dai tecnici dei Ministeri e possa divenire una prassi adottata anche in Italia, in quanto il tanto apprezzato Modello Genova, è stato realizzato utilizzando le modalità normalmente impiegate a livello internazionale dai Paesi più avanzati.