GENOVA: UN ANNO FA L’INAUGURAZIONE DEL NUOVO PONTE

GENOVA: UN ANNO FA L’INAUGURAZIONE DEL NUOVO PONTE

La certificazione del Progetto da parte di un Organismo di Controllo di Tipo A accreditato come elemento chiave per il successo del “Modello Genova”

Dopo il tragico crollo del Ponte Morandi avvenuto il 14 agosto 2018, il 3 agosto 2020 a Genova veniva inaugurato il nuovo viadotto San Giorgio, costruito in poco più di un anno da @Webuild e @Ficantieri su un progetto architettonico di Renzo Piano e ingegnerizzato da @Italferr. Una operazione alla quale CONTECO Check ha avuto la responsabilità, in veste di Organismo di Controllo Indipendente, di verificare l’intera Progettazione denominata di II e III Livello (esecutiva e in corso d’opera).

Questo primo importante anniversario ci offre l’occasione per rimettere a fuoco, dal punto di vista progettuale e realizzativo, il cosiddetto Modello Genova, così battezzato mediaticamente e ormai divenuto slogan di questa esperienza di successo che ha sì rappresentato una eccezione nel panorama italiano delle opere pubbliche, ma che viene, troppo spesso, anche ridotta, in maniera semplicistica e strumentale, a testimonial di una sorta di effetto taumaturgico della “deregulation”.

In realtà l’esperienza del viadotto San Giorgio non ha nulla a che spartire con il “liberi tutti” normativo, ed è invece frutto di un virtuoso (e coraggioso) utilizzo di tutti gli strumenti tecnici ed organizzativi a disposizione della P.A. e soprattutto di un management competente, che ha saputo focalizzare l’attenzione sugli aspetti più delicati e centrali del processo realizzativo. 

“Le ragioni del successo di un processo realizzativo o quantomeno i presupposti imprescindibili affinché si possa tendere ad un tal risultato – ci spiega l’Ing. Angelo de Prisco, Presidente di CONTECO Check e Consigliere Delegato del Settore Costruzioni dell’Associazione CONFORMA* – sono di fatto da ascrivere alla scelta del Committente di porre al centro dell’intera realizzazione la qualità della progettazione e la verifica effettuata in parallelo ad essa da parte di un Organismo di Controllo Indipendente di Tipo A accreditato da ACCREDIA secondo la norma ISO 17020. Di fatto per creare le condizioni che possano garantire la qualità, la sicurezza, la congruità tecnico-economica, l’attendibilità del programma lavori e, non ultimo, la cantierabilità del progetto è necessario instaurare un contraddittorio costruttivo tra la Società di Progettazione e l’Organismo di Controllo indipendente per affrontare, discutere e risolvere tutte le non conformità che inevitabilmente emergono nel corso delle verifiche progettuali e dell’istruttoria condotta appunto dall’Organismo terzo. Si deve tener presente che, in opere complesse, come ad esempio quella del nuovo Viadotto San Giorgio di Genova, nell’ambito delle proprie attività di controllo indipendente, all’Organismo terzo può essere richiesto, ove sorga l’esigenza, anche il ri-calcolo e la ri-modellazione delle strutture con metodi e software alternativi a quelli utilizzati dal Progettista, al fine di validare le soluzioni proposte dal ProgettistaAlla luce di queste considerazioni ritengo utile richiamare l’attenzione del Legislatore sul fatto che la necessaria attività di semplificazioni delle procedure dovrebbe intervenire sui processi di natura amministrativa ma non certo sui controlli. Questi, anzi, dovrebbero venire potenziati, proprio in maniera inversamente proporzionale alla semplificazione, e sempre posti al centro del processo realizzativo, in modo da ridurre al minimo la possibilità di errori e la conseguente ricaduta sui tempi e costi di realizzazione, che costituiscono le principali ragioni dall’abbandono di tantissime iniziative”. 

Si tenga presente che da una ricerca appena conclusa da CONFORMA, comparando le informazioni fornite dagli Organismi di Controllo associati riguardo alle attività di verifica di progetto e controllo tecnico svolte solo nell’ultimo semestre del 2020, emerge che su oltre 29.000 non conformità rilevate, di queste più del 70% risultano essere di livello “grave” (una non conformità è grave quando un elemento del progetto contrasta con Leggi cogenti, norme di riferimento, con le richieste prestazionali espresse dal Quadro Esigenziale o può essere tale da poter rappresentare oggetto di potenziale contenzioso economico, tecnico, etc. tra i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera); dunque, ove quest’ultime non fossero state prontamente segnalate e corrette, tali non conformità avrebbero comportato notevoli rischi alla sicurezza dell’opera, all’incolumità degli utenti, elevati rischi di contenzioso, rallentamenti nella realizzazione ed extra costi.

Affinché un’opera possa davvero considerarsi sicura, non è sufficiente concentrarsi unicamente sulla fase realizzativa; le infrastrutture non possono essere più considerate fine a loro stesse, in quanto hanno una loro “vita”, che va monitorata e controllata in ogni suo istante. I controlli effettuati da CONTECO in ambito progettuale hanno quindi riguardato anche il Piano di manutenzione e Gestione da attuarsi nel tempo utilizzando anche le più avanzate tecnologie oggi disponibili (sensori, robot, ecc.). L’attuazione rigorosa e puntuale del Piano di Manutenzione e Gestione di un’Opera che, durante tutto il periodo di vita utile, venga sottoposta ad ispezioni periodiche da parte di Organismi terzi Accreditati sarà il più efficace strumento di prevenzione e di controllo per evitare che tragedie come quelle del crollo del Ponte Morandi si ripetano.

*CONFORMA: Associazione degli Organismi di Certificazione, Ispezione, Prova e Taratura costituita dalle principali società operanti a livello nazionale e internazionale nel settore della valutazione di conformità di terza parte indipendente.