Sblocca cantieri: nominati i Commissari
Sono 29 i commissari nominati dal governo e dotati di super poteri il cui compito sarà quello si sbloccare una serie di grandi opere, da anni oggetto di discussione. Si tratta di 57 opere pubbliche per un investimento stimato di circa 83 miliardi di euro. Grazie alle norme previste dal Decreto Semplificazioni i Commissari godranno di ampi spazi di manovra e potranno usufruire di tutta una serie di accelerazioni procedurali, così da rimettere in pista le opere bloccate da scogli amministrativi o da ritardi in fase progettuale o esecutiva. Il successo dell’iniziativa dovrebbe essere favorito dal fatto che tutti i Commissari sono manager di grandi stazioni appaltanti come Anas, Autostrade per l’Italia e Rfi. Lo spirito è quello di replicare il successo del Modello Genova, che ha consentito la ricostruzione del Ponte Morandi in tempi e costi certi. Ma il fatto che la nomina dei Commissari possa essere salutata come un traguardo è tutta da verificare. Ancora una volta, infatti, ci teniamo a sottolineare che semplificare le procedure e ridurre i tempi non solo non significa eliminare o ridurre i controlli, ma anzi richiede che questi siano potenziati e posti al centro del processo realizzativo, con efficacia vincolante, in modo da ridurre al minimo la possibilità di errori e la conseguente ricaduta su costi e tempi di realizzazione. L’esperienza di Genova, a cui abbiamo preso parte, ha sicuramente confermato la centralità del progetto come elemento fondamentale per la riuscita e la qualità delle opere, ma ancor di più ha evidenziato come tale centralità non possa prescindere dalla presenza dei controlli, quale strumento di garanzia di qualità. Controlli che vanno eseguiti su tutte le fasi del processo e ciò è possibile demandando le verifiche a Organismi terzi, realmente indipendenti. Pensando quindi alle Opere che verranno finanziate dai fondi del Recovery Fund, ma non solo, sarebbe auspicabile che dall’avvio di ogni intervento i Commissari e le Stazioni Appaltanti si facciano affiancare da un Organismo di Controllo Indipendente (di Tipo A accreditato in conformità alla Norma ISO 17020) che metta a disposizione tutta l’esperienza e l’organizzazione di una struttura multidisciplinare per gestire e controllare le attività di programmazione, progettazione, selezione delle imprese e realizzazione delle opere, e che possa così fornire anche un contributo, sotto il profilo tecnico del rispetto del livello qualitativo delle opere e di tempi e costi di realizzazione, per quelle garanzie che la UE richiederà al Paese riguardo al corretto utilizzo dei Fondi stanziati.